Oltre 2mila clienti e 550 soci, con più di 100 milioni di euro di fondi intermediati (raccolta e impieghi) e un rapporto di reinvestimento nel territorio comunale di Colli al Metauro pari al 78,7 per cento. Sono alcuni dei numeri che inquadrano la nuova agenzia BCC Fano di Calcinelli – Colli al Metauro inaugurata lo scorso 26 luglio al piano terra della palazzina in via Manzoni 1, a pochi passi dalla vicina piazza Pio Franchi de’ Cavalieri dove l’istituto di credito era operativo fino a poco tempo prima.
«Un’agenzia storica per la banca – ha detto il Presidente BCC Fano
Romualdo Rondina – perché, in ordine di tempo, si tratta del sesto presidio aperto sul territorio. Era il 1995, a dimostrazione che la banca ha sempre nutrito un profondo e proficuo rapporto con il territorio di competenza e con la comunità». Numerose le personalità che non hanno voluto mancare all’inaugurazione: dopo la benedizione dei locali da parte del vescovo Mons. Andrea Andreozzi, alla prima uscita ufficiale presso BCC Fano, e del parroco di Calcinelli don Matteo Pucci, la cerimonia è proseguita con il saluto del sindaco di Colli al Metauro Pietro Briganti e il benvenuto dei vertici della banca, in particolare del Presidente Rondina e del Direttore generale Giacomo Falcioni.
Si tratta della seconda agenzia inaugurata nell’arco di sei mesi
In controtendenza rispetto al panorama bancario generale, l’agenzia di Calcinelli è la seconda dopo lo Sportello Sede che BCC Fano inaugura nell’arco di sei mesi. Occupa l’intero piano terra di una moderna palazzina priva di barriere architettoniche e all’interno sono stati progettati locali ampi, servizi più comodi per la clientela e accoglienza, il tutto concepito per assicurare sostenibilità e piena sicurezza alle operazioni. Presenti due casse con operatore, una cassa self automatica che permette di gestire in autonomia la maggior parte delle operazioni bancarie, un ATM evoluto attivo H24 posto all’esterno e un defibrillatore DAE al servizio di tutta la comunità H24.
Presidio per supportare lo sviluppo di un territorio operoso
«La scelta di rinnovare la storica agenzia di Calcinelli fa parte della strategia messa in campo da BCC Fano per essere sempre più vicina e al servizio dello sviluppo del territorio – spiega il Direttore generale Giacomo Falcioni -. Il fatto che la raccolta in questa porzione di territorio venga reinvestita per il 78,7% nello stesso Comune indica quanto la banca – comunque diffusa tra Fano, Senigallia e primo entroterra – sia attenta a valorizzare le peculiarità locali. Tra l’altro in un’area, quella di Colli al Metauro, ricca di insediamenti produttivi e famiglie giovani». Numerose anche le azioni collegate allo sviluppo sociale del territorio: BCC Fano, tra le altre cose, collabora con istituzioni come la Villa del Balì – Museo della Scienza di Saltara e sostiene eventi e iniziative come la gara ciclistica Giro dei Tre Colli; Saltarua; l’APAV Calcinelli di Pallavolo; i “corsi conoscendo” fino ad esperienze di studio-lavoro, con erogazione di borse di studio, promosse insieme al Comune.
“Calcinelli, la storia e le storie”
L’inaugurazione dell’agenzia è stata anche l’occasione per presentare nella vicina Sala della Comunità in via Carducci il volume “Calcinelli, la storia e le storie” a cura di Alfio Magnesi ed edito con il sostegno di BCC Fano. Uno straordinario “album di famiglia” di oltre 300 pagine e tante foto inedite, dove i protagonisti si sono raccontati “da dentro”. La partecipata presentazione coordinata dal giornalista Massimo Foghetti è stata l’occasione per scoprire storie inedite, curiose e originali della comunità di Calcinelli. «Un’opera unica e originale – ha commentato il Presidente BCC Fano – che riguarda il territorio e la comunità, elementi di forza del nostro essere banca al servizio dello sviluppo locale. Tra l’altro si tratta della prima pubblicazione che raccoglie, con cura certosina, storie e aneddoti relativi all’operosa frazione di Calcinelli e che induce a rivolgere uno sguardo a un passato genuino, positivo, solidale che, per molti aspetti, in generale, è sempre più lontano dalla realtà odierna. Il libro, dunque, è anche un prezioso spunto a riscoprire le nostre origini e, magari, trasferire quei valori alle giovani generazioni».